ESPANSIONE PALATALE
ESPANSIONE DEL PALATO: COSA E?
L’espansione mascellare o espansione palatale è una tipologia di terapia che ha come obiettivo l’aumento, in particolar modo in senso trasversale, della dimensione del palato e quindi dell’arcata superiore. E’ di fondamentale importanza sottolineare che quando si parla di espansione palatale ci si riferisce ad una ESPANSIONE SCHELETRICA quindi alla vera e propria espansione del palato. In questo caso si agisce sull’osso e sullo scheletro del paziente. Questo tipo di espansione si differenzia infatti dalla ”ESPANSIONE DENTALE” che a differenza agisce semplicemente sui denti. I due tipi di espansione hanno obiettivi diversi e si eseguono spesso in età diverse.
QUALI SONO LE CAUSE?
La presenza di un “palato stretto” è molto comune nei pazienti in crescita e la causa può derivare da diversi fattori di origine genetica o ambientale. A questo proposito è utile sottolineare il ruolo della lingua. La presenza di un palato stretto è spesso infatti correlata con una postura linguale non corretta che può assumere il ruolo di causa od effetto. Se per esempio per cause genetiche il nostro piccolo paziente presenta un palato stretto, la lingua non potrà assumere la sua postura corretta ovvero stare a contatto con il palato anteriore e superiore durante le principali funzioni quali deglutizione, fonazione, masticazione in quanto non vi è sufficiente spazio per contenerla.
Di conseguenza la lingua tenderà ad assumere una postura più bassa e così facendo verrà a mancare la spinta linguale sulle pareti del palato aggravando quindi il mancato sviluppo di quest’ultimo. Si viene a generare quindi un circolo vizioso che non permette il normale sviluppo.
In questo ambito assumono particolare importanza alcune abitudini viziate quali il succhiamento prolungato o la presenza di deglutizione atipica.
A CHE ETA’ SI POSSONO VERIFICARE I PRIMI SEGNI?
I primi segni di questa condizione si possono verificare già in tenera età infatti in alcuni casi già a 3-4 anni è possibile notare la presenza di un arcata superiore particolarmente stretta e sarà compito dello specialista in ortodonzia (link) mostrare e spiegare questi segni ai genitori del piccolo paziente.
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QUANDO SI NECESSITA’ DI ESPANDERE IL PALATO?
In una situazione ideale i denti dell’arcata superiore devono occludere leggermente all’esterno rispetto ai denti inferiori (FOTO 1 ). In presenza di un palato stretto il segno più importante e facilmente visibile anche agli occhi del genitore è sicuramente la presenza del cosiddetto “morso inverso” o “cross bite” (link) ovvero la situazione in cui i denti superiori occludono internamente rispetto agli antagonisti inferiori (FOTO 2). Ai fini di effettuare una diagnosi corretta è di fondamentale importanza controllare anche l’arcata inferiore in quanto la presenza di un “morso inverso” causato dalla presenza di un palato poco sviluppato può influenzare notevolmente anche lo sviluppo dell’arcata antagonista.
Per comprendere facilmente questo concetto basti pensare ad una scatola con il suo coperchio. In una condizione “normale” il coperchio deve necessariamente essere leggermente più grande rispetto alla scatola in modo da riuscire a coprirla interamente. Se invece il nostro coperchio (palato) dovesse essere leggermente più stretto o più corto è chiaro che non riuscirebbe a coprire la scatola su tutti i fronti. Allo stesso modo se immaginiamo di avere un’arcata superiore stretta, il paziente avrebbe difficoltà ad incastrare i denti e questo lo costringerebbe a trovare una “posizione di comodo” muovendo la mandibola e quindi l’arcata inferiore in modo da chiudere i denti in maniera il più confortevole possibile. Questo scivolamento della posizione mandibolare verso uno dei due lati si potrà apprezzare clinicamente facendo notare al genitore la deviazione della linea mediana inferiore rispetto a quella superiore come si nota in foto di esempio (FOTO 3). Quando si verifica questa situazione è utile prestare molta attenzione in quanto l’instaurarsi di una “deviazione mandibolare” in età precoce può ripercuotersi sullo sviluppo del viso del paziente con il rischio di creare asimmetria scheletrica in età adulta.
CON QUALI APPARECCHIATURE SI ESEGUE L’ESPANSIONE DEL PALATO?
L’apparecchiatura più efficace ed efficiente con la quale si esegue l’espansione scheletrica del palato è il cosidetto ESPANSORE RAPIDO PALATALE (FOTO 4). Si tratta di un apparecchio fisso composto da due semplici anellini ancorati ai denti posteriori uniti da una struttura in acciaio medico con al centro posizionata una piccola vite che se attivata porta all’espansione.
Si tratta di un apparecchio molto confortevole in quanto viene creato in laboratorio direttamente sui modelli del paziente in modo da essere il più preciso possibile. La struttura infatti decorre a circa 2 mm dal palato del paziente lasciando tutto il resto della bocca libera. Di conseguenza, dopo un breve periodo, il paziente si abitua e ritorna in grado di parlare, masticare e deglutire in maniera assolutamente normale.
COME E QUANDO VA ATTIVATO L’ESPANSORE?
L’espansore va attivato domiciliarmente dal genitore girando la vite con apposita chiavetta fornitagli. Sarà cura dell’ortodontista spiegare come eseguire questa semplice procedura nel momento in cui viene montato l’apparecchio. Nonostante esistano diversi protocolli di espansione, a seconda dei casi, possono essere prescritti 20 o 30 attivazioni da eseguire quotidianamente. Dopo questo primo ciclo di espansione del palato è necessario attendere che anche l’arcata inferiore si adegui a questo cambiamento. Si tratta di un’espansione dentale e non scheletrica come avviene per l’arcata superiore. L’espansione dell’arcata inferiore avviene già spontaneamente dopo l’espansione del palato ma se si vuole velocizzare questo adeguamento vi è la possibilità di usare semplici apparecchi che aiutano questa espansione (FOTO 5).
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Foto 5
POSSIBILI DISCONFORT?
E’ utile essere a conoscenza del fatto che nel primo periodo è normale avere qualche difficoltà nel deglutire, nello scandire alcune parole e nel masticare alcuni cibi. Il consiglio inizialmente è quello di ingerire cibi facili da masticare e non troppo duri.
Altri disconfort possono derivare dall’insorgere di afte che devono essere mantenute sotto controllo grazie a gel gengivali o cera ortodontica. Infine è di fondamentale importanza mantenere una corretta igiene cercando di spazzolare sia i denti sia l’apparecchio e prestando attenzione nel rimuovere eventuali residui di cibo che rimangono a contatto con la mucosa del palato. Ad ogni modo sarà compito dell’ortodontista consigliare ed insegnare a gestire queste situazioni.
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ESPANSIONE PALATALE NEI PAZIENTI ADULTI
Fino a pochi anni fa la possibilità di espandere scheletricamente il palato era un trattamento che poteva essere attuato tramite semplici apparecchi ortodontici (espansore rapido del palato) solamente sui pazienti in crescita. I pazienti adulti infatti hanno raggiunto la maturazione scheletrica e la sutura che unisce le due metà del palato offre molta più resistenza alla sua apertura.
Per ottenere tale risultato, dunque, andrà considerata l’opzione di accoppiare l’espansore all’osteotomia della stessa sutura palatina: tale metodica viene denominata “espansione rapida del palato chirurgicamente assistita”.
Oggi grazie agl’enormi passi in avanti della ricerca è possibile in diversi casi evitare l’intervento chirurgico ed eseguire tale metodica grazie a particolari espansori ancorati direttamente all’osso tramite piccole miniviti (FOTO6 prima e FOTO 7 dopo). La procedura d’inserimento di un “ESPANSORE SU MINIVITI” è totalmente indolore e necessita solamente di una semplice anestesia locale. Il tutto non necessita di sala operatoria ma viene eseguito alla poltrona direttamente nello studio dentistico.